martedì 24 agosto 2010

Un frammento

......"E’ una sera d’ estate molto rilassante; un po’ di fresco fa godere il mio corpo stressato dalla calura micidiale del giorno appena trascorso. Calura che mi ha fatto sudare, che ha dilatato i miei vasi sanguigni facendomi pulsare le tempie, che mi ha fatto odiare la mia povertà, così spaventosa da non permettermi di avere una macchina con l’aria condizionata, una casa con l’aria condizionata, un ufficio con l’aria condizionata, una vacanza in un posto fresco, un mondo condizionato tutto per me.
Sono solo sul terrazzo e assaporo fino in fondo anche il minimo alito di vento.
Ogni tanto sfioro con le braccia o con le cosce nude la ringhiera di ferro freschissima e rabbrividisco di piacere.
Fumo e bevo un enorme long drink e fumo e bevo; un po’ in piedi, un po’ seduto, un po’ sdraiato. E fumo e bevo; ho staccato il citofono e il telefono.
Le luci di casa sono tutte spente. Mi tiene compagnia la luna, che questa sera sembra voler mostrare e ricordare al mondo il suo fascino, la sua bellezza; ci sono già stati sulla luna, ma io non ci credo: non sono veri tutti i filmati che ho visto.
Nessuno andrà mai sulla luna! Nessuno scoprirà mai perché ha gli occhi, la bocca, il naso e, a volte ti sorride, a volte ti tiene il broncio. Nessuno scoprirà mai perché con la luna piena nascono i maschi, escono i lupi mannari dai loro bui anfratti e i vampiri e i folletti non possono divertirsi........"

domenica 22 agosto 2010

Siamo sicuri di voler cercare il Senso della Vita?

C’era una volta un paese che racchiudeva
tutti i paesi del mondo; e in questo paese
c’era una città che incorporava tutte
le città del paese; e in questa città
c’ era una strada che riuniva in sé tutte
le strade della città; e in questa strada
c’ era una casa che conteneva tutte le case
della strada; e in questa casa c’era una
stanza, e in questa stanza c’era un uomo,
e quest’uomo rideva, rideva, e nessuno
aveva mai riso come lui.
Rabbi Nachman di Breslav

martedì 17 agosto 2010

Rebus in Maschera

E' un gioco, come del resto tutto ciò che ci circonda è un grande gioco, un enorme circo, una gigantesca rappresentazione zeppa di ogni ingrediente.
Ho preso quindi la vignetta di un rebus e l'ho privata della sua chiave solutiva. Guardandola ne ho tratto un eco. Poi, gli ho "ridato l'anima" e ho continuato il frangersi dell'eco. A me piace!!


APOCALISSE



Certo, non ci vuole molta fantasia per capire chi sono questi tre uomini e cosa aspettano. A nulla è valsa la diplomazia, gli innumerevoli tentativi per salvare il salvabile, le centinaia di vite umane sacrificate con la speranza che questo momento non venisse mai a raggelare gli animi. La torre di babele era stata costruita a forza, con ostinazione e ,come un antico testo sacro dettava, oramai gli operai non si comprendevano più vicendevolmente. La torre, iniziata come opera summa a monito perenne della forza e della potenza umana, era crollata travolgendo con sé popoli, nazioni, lingue, memorie, affanni, sentimenti, lacrime, gioie, palpiti di cuori.
Ora non rimangono che macerie intrise di sangue e morte. Sangue, l’unico mezzo che l’uomo ha scoperto per lavare l’odio, per dare nuovo vigore ad un mondo insulso per far rinascere il candore che nemmeno le nevi perenni riuscivano più a dare.
Tre Dii dovrebbero ora guidare le menti dei tre fautori della vittoria della vita ma la prima e irrevocabile decisione sarà quella di non affidare il nuovo mondo all’onnipotenza . Il divino sarà prerogativa personale e intimo dei neonati uomini. E, non si formulerà parola: nel silenzio solo le idee più nobili, più sottili possono avere spazio e assordare.
UN EROICO AVIATORE

Ma il più vecchio dei tre non poteva e non voleva distaccarsi da una visione romantica della vita e della morte.
Alle 18.45 aveva concertato con suo figlio, un eroico aviatore, un piano alternativo. Il ragazzo sarebbe decollato protetto da sistemi anti intercettazione e con un carico che avrebbe seminato vita.
Tutto sarebbe dipeso dalla sua bravura e dal suo coraggio ed ora…………….., ma questa è un’altra storia ed è giusto che ognuno la immagini come il suo animo desideri.
E’ solo così che si avvererà.

giovedì 12 agosto 2010

Orientale

Sono in macchina, sto andando al lavoro come ormai faccio da una vita.
"Una vita" , che frase fatta, che parole vuote, inutili, sensa senso. Ma forse in questo nonsense oggi sto racchiudendo tutto quanto di negativo i miei ricordi recenti e vecchi vogliono tarlarmi il cervello. Chissà perchè quelli belli oggi non desiderano giocare con me, eppure ci sono e ci si siamo divertiti insieme spessissimo e a lungo.
La giornata è brutta ma non solo per il tempo. Fosse solo per il turbinio delle foglie sospinte da un vento gelido, cattivo, sferzante! Fosse solo per i violenti scrosci d'acqua e grandine che colpiscono in ogni dove senza pietà vecchi, bambini, mendicanti, neri, rom, primari, onorevoli. La giornata è brutta, ma non solo per il tempo. Fosse solo per i fulmini che sinistramente sorridono e con la loro lama gelidamente infuocata atterriscono piccoli uomini bagnati e tremanti di freddo!
E' brutta: questo impeto polare, questa brezza diventata burrasca vorrebbe trasformarsi in un ciclone nella mia mente, nella mia anima e rendere essa il suo occhio nero.
Ma basta poco, basta un fruscio, un fremito, un alito.
Una donna attraversa distrattamente davanti alla mia macchina. Freno bruscamente e insieme ai freni rallento anche l'ansimare asmatico dei miei pensieri. Una donna, uno scambio di sguardi, forse di sorrisi. Lei parla alla mia mente, telepaticamente mi ringrazia perche con la mia attenzione le ho donato ancora da vivere. Io le rispondo che lei è stata mandata da un arcobaleno nascosto nelle profondità buie di un uomo impaurito dai baleni e dalle mareggiate della vita.

Questi versi li dedico a te sconosciuta donna mandata da un eco a dirimere un dilemma. Chissà se in qualche parte del mondo tu, vecchia turca, saracena, bizantina......stai mandando un eco per me.

Un velo e il viola svolazzare
Di una vecchia orientale.
Inizia il giorno.
Inizia il gioco.
E, mi piace.

lunedì 9 agosto 2010

Un soffio soffice, liscio come la seta

La giornata tende all’ imbrunire ed è questo per me il momento più bello. Al crepuscolo tutte le cose assumono un aspetto diverso, i rumori sembrano farsi più ovattati, il ritmo della vita leggermente rallentato. Si assapora già l’arrivo della sera ma con il ricordo ancora vivo del giorno. E, se per caso, si sta preparando qualche avvenimento, come l’avvento del Natale, tutto l’insieme intorno a te assume addirittura un aspetto magico, favoleggiante: l’aspetto dell’ attimo prima, del momento in cui.
L’ attimo prima che si accendano i lampioni e le luci delle vetrine, l’attimo prima che il rosso dell’ imbrunire scompaia, l’ attimo prima di accendere le luci in macchina e in casa, l’ attimo prima di un nuovo pensiero.
Non si può fare nulla contro il crepuscolo, anzi nessuno desidera fare nulla contro di esso perché è solo in quel momento che può accadere tutto o niente e questo tutto o niente sarà comunque particolare, diverso, fantastico.

sabato 7 agosto 2010

Amore? Amore! Amore &...

“....uno degli aspetti più tremendi dell' amore era che, anche se si poteva fino ad un certo punto aiutare un' altra persona, non era mai possibile "fare" realmente qualcosa al suo posto. Se vedi un uomo cadere, puoi aiutare a sollevarsi: ma se per lui fare un altro passo fosse più necessario dell' aria che respira, deve farlo da solo: è impossibile per chiunque farlo al posto suo."
( Fritz Peters - " La mia fanciullezza con Gurdjieff").

mercoledì 4 agosto 2010

Baobab

Sono arrivato, quindi: ansimante davanti alla tua porta, portando con me un guizzante e forse morente anelito d’amore.
Trattengo il respiro, chiudo gli occhi e tanti piccoli puntini iridescenti sventano la notte dalle mie pupille, penetrano la iridata superficie acquosa e, a cavallo del cristallino, invadono il mio essere, si approriano del verbo in un gioco d’ombre che pone la vita e la morte come a volersi sfidare.
Apro gli occhi, guardo alla mia destra, fuori da una finestra, e la vista della luna con il suo morbido alone color seppia mi eccita stranamente.
Percè tanta paura! Perché tanto timore!
La mal levigata superficie di una porta chiusa non dovrebbe presagire nulla.
La mia mano ora, come animata di vita propria, preme timorosa ma con prepotenza sul legno e i miei occhi vedono te, mio diamante, mia luce.
Spenta.
Il diamante nella mia tasca non emana più la sua luce sfascinante.
Domani ti porterò delle camelie.

domenica 1 agosto 2010

Storia del ragno e della zanzara

Lavoro in una stanzetta piena di spie luminose, monitor, microfoni, telefoni. L’aria ha il tipico odore delle trentotto sigarette già fumate.
Ho appena acceso la trentanovesima.
Sul tavolo di fronte a me un pacchetto di patatine aperto, una mela addentata,mezza bottiglia di acqua minerale con aggiunta di anidride carbonica, un posacenere svuotato e il quotidiano del giorno prima. Lo guardo, non ha più quel suo buon odore di notizia fresca ma non lo butto.
Ancora: un pacchetto di Camel con sopra poggiato l’accendino usa e getta da poco rubato al marocchino per sole 200 lire, una ricetrasmittente portatile, una penna che macchia e dei registri con la copertina di un bel colore cerde e azurro.
Sono le tre.
Non mi annoio.
La zanzara mi ha già punto quattro volte e continua a ronzarmi nell’ orecchio. Cerco di ucciderla ma riesco solo a rintronarmi il timpano e a esibirmi in performance verbali non molto signorili ( biastemie, santioni…per dirla come il Maestro Camilleri).
Lei, l’insetto malefico, è felice: è satolla del mio sangue, del sangue del mio collega e chissa di quante altre tipologie di sangue.
Voglio seguirla.
La vedo tornare a casa dopo un altro giretto in centro. Mentre stiracchia le alette e ripulisce il pungiglione il suo sguardo viene attirato da una meravigliosa luce azzurra.
“ Come è bella, come è è è è bella!" (Quando le zanzare sono felici balbettano. N.d.A.)
" Si..Sic..Siccur...Sicurrraaamente è quello il nostro paradiso”.
Si mette il pigiamino e si infila nel suo lettino costruito al calduccio dietro una ragnatela del termosifone ma, volgendo ancora lo sguardo verso l’alto ci ripensa:
“Perché dormire proprio adesso; non posso farmi sfuggire un’ occasione del genere”.
(Quando le zanzare sono immensamente felici non balbettano più . N.d.A).
Si riveste e si leva in volo.
Con il cuore gonfio di gioia libra il suo corpicino in alto, sempre più su verso la dolce luce.
Già comincia a sentire le sinfonie dei serafini e dei cherubini.
Sempre più vicina alla lampada attinica.
ZZCrrzz ZZZcrzzztz
Non puzza.
Sto lavorando in una stanzetta piena di spie luminose, monitor, microfoni, telefoni.
Ho voglia di fumare.
Un ragno si avvicina alla mia scarpa.
Pensa che questo possa essere un ottimo posto per costruire la sua ragnatela.